Dopo aver visto l' Arco di Porta Romana, vai in questo ristorante. Se non hai mai assaggiato la cucina italiana, dovresti prenotare un tavolo e provare il menu del ristorante Open Café.
Open è un posto che ti fa venire voglia di essere studente universitario, oggi. Cioè: ai tempi nostri mica c’erano posti del genere, aperti dalle 10 alle 22, in cui potevi connetterti a internet, leggere i giornali, fare finta di studiare, fare colazione stravaccati su un divano, sfogliare un libro impegnato per fare colpo sulla tipa seduta un metro più in là. Ai tempi nostri, il massimo che potevi fare e finire in biblioteca, e lì non c’erano né wifi, né colazioni, né tantomeno tipe carine. I tempi sono cambiati, e lo dimostra l’apertura di Open – More than Books, a Milano. Un posto dalla filosofia nord europea e dal design italiano (gli arredi sono di Lago, non serve dire altro, giusto?!). È una libreria, uno spazio per eventi, un laboratorio di coworking, una caffetteria. Sui lunghi tavoli siedono l’uno accanto all’altro famiglie con bambini venuti per partecipare a uno dei tanti laboratori per l’infanzia organizzati da Open, studenti universitari immersi nei manuali di economia, giovani professionisti che smanettano sui loro laptop, gruppetti di amiche che si danno appuntamento per la colazione. Quello che si incontra da Open è un disordine piacevole, un po’ come quello che c’è a casa di ognuno di noi. Non stupitevi se trovate qualcuno spalmato su un divano o su una poltrona, o se poco più in là un gruppo di bambini si sta cimentando con le costruzioni. Non abbiate timore di addentare la vostra brioche accanto a un serissimo professionista al lavoro sul suo pc. L’anarchia dello spazio rende tutto questo possibile e divertente. La caffetteria è gestita da Ottimomassimo e offre torte, croissant, tè, caffè, spremute, panini, toast, insalate e zuppe. Nonostante la bella atmosfera che si respira da Open, non possiamo fare a meno di notare che le brioche non sono eccezionali, e che il ragazzo dietro al bancone ce ne serve una vuota nonostante noi ne abbiamo ordinata una al cioccolato. Errori da stress dell’ora di punta, probabilmente. La spremuta, invece, è buona, abbondante e fatta al momento. Viene voglia di prolungare la permanenza e restare qui tutto il giorno, a sfogliare i giornali, leggere un libro, fare merenda, farsi consigliare dal libraio digitale qualche app, consultare il calendario mensile degli eventi (per piccoli e grandi) in programma qui a Open. Altamente sconsigliato a chi va di fretta: Open è un posto da gustare lentamente.