La Locanda Del Cavaliere

Gentile Giulio,accettiamo volentieri le critiche costruttive, ma il suo commento ci lascia sinceramente perplessi per i toni utilizzati e per la mancanza di argomentazioni concrete. Definire il supplì e la focaccia "improponibili" senza spiegare minimamente cosa non le sia piaciuto non aiuta né noi a migliorarci né altri clienti a farsi un'idea obiettiva. Il baccalà, che invece ha gradito, viene preparato con lo stesso impegno e attenzione che mettiamo in tutti i nostri piatti, motivo per cui le sue valutazioni ci appaiono più basate su gusti personali che su criteri oggettivi.Sui tonnarelli "alla Maestà", che definisce eccezionali, ci sorprende la lamentela sulla quantità: la generosità delle porzioni è da sempre uno dei nostri punti di forza più apprezzati, e leggere che un piatto è "troppo abbondante" è qualcosa che sentiamo raramente.Per quanto riguarda i dolci, preferiamo proporre una selezione ridotta ma artigianale, fatta con cura e attenzione, piuttosto che un elenco infinito di prodotti preconfezionati. Se per lei questa scelta rappresenta "un enorme no", ne prendiamo atto, ma restiamo convinti della nostra filosofia.Sul vino, ci permettiamo di essere molto chiari: il Sirah che ha assaggiato è un'etichetta selezionata da una piccola produzione locale, la cantina Casa Divina Provvidenza di Nettuno, Roma. Forse non è stato di suo gradimento, ma definirlo "scadente" è un giudizio gratuito e poco rispettoso nei confronti di chi lo produce con passione e competenza.Scrivere poi che "forse è il miglior vino che abbiamo" è un'offesa non solo per noi, ma anche per le altre cantine presenti nella nostra carta e per i professionisti e collaboratori che ci hanno aiutato a selezionarla con cura. Ci chiediamo inoltre: ha assaggiato davvero tutti i nostri vini per poter esprimere un giudizio simile? E se davvero qualcosa non lo convinceva, perché non ci ha chiamati subito per avere un confronto diretto e costruttivo? Sarebbe stato molto più utile di una critica generalizzata.Infine, riguardo all'attesa per prendere l'ordine, ci sorprende la sua affermazione: si è trattato di qualche minuto, e non certo di una "quaresima", come ha scritto. Forse un po' di pazienza in più, proprio come quella che si dovrebbe avere durante la Quaresima, avrebbe reso la sua esperienza più serena.La location, come ha notato, è volutamente raccolta e intima, con luci soffuse che creano un'atmosfera tranquilla.In merito alla domanda finale "vale la pena venire alla Locanda del Cavaliere?", per molti sì, tanto che ci scelgono da anni e tornano con piacere.Siamo sempre aperti al confronto e al miglioramento, ma non accettiamo giudizi approssimativi, toni irrispettosi o critiche generiche prive di fondamento.La DirezioneLocanda del Cavaliere