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Response from the owner
un mese fa
Gentile Susy, sono Alex e anche se non da molto, il titolare del locale. Innanzitutto, ti ringrazio per la tua fedeltà: sapere che vieni spesso da noi, quasi tutti i giorni, per colazioni e spuntini è per me motivo di gratitudine. Proprio per questo, leggere la tua recensione mi ha colpito. Di solito non intervengo pubblicamente nelle recensioni, perché credo sia giusto che ognuno esprima la propria esperienza in piena libertà. Ma in questo caso, sento il dovere di rispondere per rispetto verso il mio team, che lavora ogni giorno con dedizione, attenzione e – sì – anche con fatica, cercando di offrire un servizio il più possibile accogliente e professionale. Veniamo a quanto accaduto. Mi era stato riferito l’episodio quasi in tempo reale, e sinceramente mi ha stupito leggere una ricostruzione così parziale, che omette elementi importanti per comprendere a fondo la situazione. Il tuo bambino ha avuto un momento di difficoltà, come capita a tutti i piccoli, e ha pianto ininterrottamente per oltre 20 minuti. Fin qui nulla di grave: siamo persone, e siamo genitori anche noi. Nessuno ha mai messo in discussione il diritto di un bambino a esprimere il proprio disagio, né quello di una madre a gestire la situazione secondo la propria sensibilità. Tuttavia, come ti sarà stato evidente, diversi clienti si sono mostrati stupiti dalla situazione, non tanto per il pianto in sé, quanto per la totale assenza – almeno apparente – di un tentativo di consolarlo o calmarlo. È stato proprio a seguito di alcuni loro commenti che una mia collaboratrice – una persona seria, con esperienza e senso del dovere – si è avvicinata per chiederti con discrezione se andasse tutto bene e se fosse possibile provare a tranquillizzare il piccolo. Le parole che mi sono state riportate in risposta sarebbero state: “Piange perché è stanco." Una frase che, detta in un momento di stanchezza, posso comprendere benissimo sono padre anch'io, ma che purtroppo non ha contribuito a risolvere la tensione generale presente in quel momento. Posso anche comprendere che il modo in cui ti è stato rivolto l’invito, magari non in tono completamente privato, possa averti messa a disagio. Di questo mi dispiaccio sinceramente. Ho già affrontato la questione con lo staff proprio per garantire maggiore attenzione e sensibilità in situazioni simili in futuro. Ma permettimi, con il massimo rispetto, di dirti che trovo molto triste e dolorosa l’affermazione finale della tua recensione, dove accenni a pregiudizi “in base all’aspetto o all’origine” e perfino a una “forma di discriminazione, forse anche razziale”. Nel nostro bar lavorano persone con diverse storie, caratteri e origini. La nostra clientela è da sempre variegata, accogliente e rispettata. Non è nella nostra cultura, né nel nostro modo di essere, né tanto meno nella nostra etica, discriminare qualcuno per nessun motivo. Chi ci frequenta lo sa bene e mi dispiace tu non lo abbia appreso. Accettiamo tutte le critiche, anche quelle dure, perchè servono a migliorare. Ma ci tengo a difendere l’onestà, la professionalità e la dignità di chi lavora qui ogni giorno, con passione e rispetto per tutti. Se vorrai tornare e parlarne con calma, ti accoglierò volentieri. Credo che un confronto diretto e sereno possa chiarire molto più di mille parole scritte. Con stima e rispetto, Alex