John Bistecchino

Gentile Signora Simona, per chi ci legge alcune precisazioni sono necessarie: 1) Lei non ha cenato al John Bistecchino ma all’altro nostro ristorante John Tartarino. 2) La bistecca infatti non era di 1,4 kg ma di circa 1,2 come ben evidenziato nel menu «Bisteccaio» (quello «degustazione» non lo abbiamo). Il menu a 45 euro, di cui ho pubblicato una foto, prevedeva un taglio lombata da circa 1,2 kg da dividere in due, due giardiniere come antipasto, due porzioni di patate arrosto, due cantucci e vinsanto. Il coperto e il bere non sono inclusi nell'offerta. Se lei avesse scelto gli stessi piatti dall’elenco delle portate avrebbe speso 55 euro a testa anziché 45. Penso che come offerta sia stata comunque vantaggiosa. 3) C’era altresì scritto che il taglio di lombata gliel’avremmo servita già sezionata, questo per incomodare i clienti che altrimenti dovrebbero alzarsi in piedi e avere un coltello più grande adatto per la sezionatura ma, nel caso non lo volessero, non c’è alcun problema: forniamo il coltello giusto e chiunque può tagliarsela autonomamente. 4) «Coprire i buchi per le fettine tolte» ecco, questo mi duole veramente leggerlo. Sono dell’opinione che entrando in un ristoratore occorra un rapporto fiduciario per cui ho esposto un menu con tutte le specifiche possibili perché i clienti non abbiano sgradite sorprese, ho voluto il locale in una zona pedonale per risparmiare il rumore delle auto a chi mangia fuori, ho creato un ambiente molto curato e caldo, piatti artistici, tovaglioli di stoffa, personale in divisa: insomma un luogo dove vorrei che il cliente possa sentirsi coccolato. Non conosco i suoi standard ma francamente non capisco dove potrei aver sbagliato per darle l’impressione di un ristorante dove ci riduciamo ad «accattonare» delle fettine di carne per frodare i nostri clienti. Vorrei farle comprendere che Lei, come ogni cliente, è una persona molto importante per un ristorante. Cercheremo sempre in ogni modo di impressionare positivamente chiunque entri da noi perché, una volta uscito dalla nostra porta, possa ritornare con entusiasmo e portare magari anche altri amici. Non importa se il giorno dopo o l'anno successivo: vogliamo che ritorni o, al limite, che ne parli bene. Ma davvero crede che saremmo così meschini? Ma cosa ci faremmo con delle fettine di carne? Le mangeremmo noi? Dopo tot bistecche le ricomporremmo insieme in una composizione del tutto irregolare, le riscalderemmo e le daremmo come tagliata al primo che le ordina? Non le pare un po’ assurdo tutto questo? Vorrei tanto farle conoscere mia moglie, che spesso si trattiene in sala con i clienti, colei che le ha cucinato la bistecca: le posso assicurare che è passione pura per la cucina. È una ricerca continua di ricette nuove e antiche, dall'Artusi a Valeria Piccini, condivide giornalmente esperienze con altri colleghi/maestri e lavora sempre per migliorare quello che offriamo al ristorante. Conoscendola, sicuramente non le ha mandato la bistecca «scomposta» in quel modo come nella foto perché sempre maniacalmente attenta nei suoi standard e nel voler stupire i clienti. Può tranquillamente scorrere le altre foto dei precedenti clienti, sia del John Bistecchino che del John Tartarino, e vedrà come viene presentata abitualmente la carne. Sulla fame residua la voglio prendere come un complimento alla nostra cucina perché, se si è convinta che la bistecca pesava 1,2 kg, togliendo l'osso di circa 120 gr, rimangono 540 gr di carne a testa, più 150 gr di patate, 100 gr di antipasto e 60 gr di cantucci: sono circa 850 gr di cibo a testa escludendo il pane e, personalmente, solo quando tutto è molto buono riuscirei a mangiare così tanto. Sullo «spennamento», consiglio maggior attenzione a cosa scritto nei menu. Tante belle cose. Michele