Bistrot Macro Vegan

Siete stati ospiti molto graditi e garbati. Il nostro grazie per la meravigliosa considerazione che ci regala carburante green per affrontare le continue sfide del mercato per la reperibilità delle migliori materie prime. Diffondiamo l’idea dell’evoluzione sana del cibo. Buon vento

Grazie per l’assist che ci consente di replicare con un messaggio che vogliamo far arrivare ai prossimi clienti, anzi, Clienti. A quanto pare lei ha la convinzione che un ristorante produce la pasta, il riso, le verdure, le acque minerali, i vini, le birre, gli oli, le farine, le posate, i tovaglioli, i bicchieri e ogni cosa utilizzata per l’attività. Non abbiamo fornitori ma partner scelti dopo numerose verifiche ed esperienze, mettiamo nel piatto ingredienti non trattati chimicamente, provenienti da aree geografiche diverse, sappiamo come vengono creati, con quali semi, con quale acqua sono stati irrigati i campi e quale frantoio ha spremuto il nostro olio. Spesso cuciamo la pasta (di alta qualità, quella vera, quella fatta con grano italiano da piccoli e sapienti artigiani) per pochi minuti e poi la abbattiamo a -30* per consentire la perdita di oltre il 60% di zuccheri e preparare piatti equilibrati adatti anche a coloro che non possono permettersi di mangiare carboidrati. Secondo lei si tratta di pasta congelata, ficcata in un freezer o nello scomparto del ghiaccio. Ci spiace che non conosca un prodotto “abbattuto” con uno strumento che si chiama appunto abbattitore che non crea cristalli di acqua e non rovina la materia prima, donando salubrità, sicurezza alimentare e innovazione. A tavola non mettiamo pane e grissini perché non vogliamo far alzare il livello di glucosio del cliente che inconsciamente ordinerebbe di più per mangiare di più in balia della sua richiesta metabolica. Il protagonista deve essere il piatto che ha ordinato, equilibrato in tutta la sua composizione. Raccontiamo sempre cosa c’è nel piatto e spieghiamo perché non serviamo bibite americane bensì, kombucha, acqua biofonte, birra biologica, vini senza anche senza solfiti. Ci spiace che la sua percezione si sia focalizzata su preconcetti personali che come potrà vedere dalle recensioni di altri ospiti non trovano punti comune. Ci spiace soprattutto che non ha chiesto un confronto immediato, un modo per sfatare i suoi dubbi e arricchire la sua informazione scarna. Per quanto riguarda i termini che ha utilizzato “furto” e “presa in giro” possiamo dire che la materia prima è cara, costa tanto; per la presa in giro non abbiamo esperienza in questo perché siamo abituati a rispettare i nostri ospiti. Si tratta di buona educazione personale e imprenditoriale, ed è per questo che le restituiamo le sue parole perché stanno bene a lei, le si addicono, le vestono bene, non possiamo accettare regali troppo preziosi, appartengono a lei ed è giusto che se li tenga. Vede Irene , gli esami della vita non finiscono mai, provi a usare il confronto diretto, la parola e il garbo, vedrà che le cose le appariranno più chiare e leggere. Buona Pasqua di serenità.

Ogni piatto ha una storia, ogni storia è fatta di persone e in questo caso sono il cuore pulsante di una ricerca costante e attenta per le materie prime. Piccole realtà locali e soprattutto del centro sud per esaltare con riso di Sibari, pasta di Gragnano, Calabria e Sicilia passando dal Molise e la Basilicata con i suoi pregiati legumi. Un piatto ben eseguito nasce in cucina, una esperienza nasce dalla connessione tra la terra e persone che la salvaguardano. Grazie per aver contribuito al nostro racconto.