Seconda città della Sicilia dopo il capoluogo Palermo, Catania non ha tutti i riconoscimenti che meriterebbe. Affacciata sul Mar Ionio e situata ai piedi dell’Etna, il vulcano tuttora attivo, è una città metropolitana a tutti gli effetti, pur offrendo magnifici scenari naturali. Fondata al tempo delle colonie degli antichi greci in Italia, Catania è sempre stata un centro nevralgico per i territori di cui ha fatto parte. Gioiello del Rinascimento e soprattutto del barocco siciliano e centro di industria e commercio in tempi più recenti, la città non ha mai perso di rilevanza e non ha mai smesso di evolvere, anche nei suoi aspetti culinari e gastronomici.
Dessert tipicamente siciliano. Il cannolo è costituito da una cialda fritta tubolare riempita di ricotta mescolata allo zucchero. Furono inventati in occasione del Carnevale e sono considerati simbolo di fertilità. Il cannolo più grande è stato fatto nel 2014 e pesava ben 119.069 kg.
Questo elenco deve iniziare con qualcosa di assolutamente siciliano. Questi dolci italiani detti cannoli sono costituiti da una cialda fritta a forma di tubo con un ripieno dolce e cremoso solitamente a base di un ingrediente sicilianissimo: la ricotta di pecora. Alcuni storici della gastronomia fanno risalire le origine del cannolo tra l’827 e il 1091 d.C. dove a Caltanissetta le concubine dei principi li preparavano per guadagnarsene i favori, ma sembra che il primo a farne cenno sia stato addirittura Cicerone nel 70 a.C. Un dolce dalla lunga storia che, in una città altrettanto antica come Catania, ha trovato una delle sue massime espressioni.
La Pasticceria Savia ha dei fantastici cannoli.
Cotti due volte, di forma oblunga, secchi e croccanti: sono queste le caratteristiche di un prodotto tutto italiano che può concludere in bellezza un pasto sostanzioso o essere gustato accompagnato da un buon vino da meditazione e da buoni amici. I biscotti nella loro versione più nota che è quella toscana, dove vengono chiamati “cantucci”, si mangiano imbevuti nel Vin Santo, ma sono ottimi con qualsiasi vino liquoroso. Il termine cantuccio, anche se significa angolino, deriva in realtà dalla parola latina “cantellus”, che significava pezzo o fetta di pane, una galletta salata che si consumava durante le campagne militari.
Bisou ha alcuni dei migliori biscotti che si possono trovare in Italia.
Tradizionale pane italiano cotto al forno insaporito con olio d'oliva e spesso rosmarino, a cui si possono aggiungere altre erbe aromatiche, olive, verdure. La focaccia è considerata l'antenata della pizza. Il nome deriva dal latino "focus", focolare perché vi veniva cotta sopra.
Questo pane piatto lievitato e cotto al forno ben figura in questo elenco di prodotti tipicamente italiani tradizionali ormai noti in tutto il mondo. La focaccia è simile alla pizza per la consistenza dell’impasto e per la forma (in alcune parti del paese viene tra l’altro chiamata “pizza bianca”) e può essere mangiata in alternativa al pane sia a tavola che per gustosi panini. È infatti ottima con salumi, formaggi e tantissime altre combinazioni, da accompagnare con un buon vino o con qualsiasi bibita. Si crede che la ricetta base della focaccia abbia avuto origine nella civiltà etrusca.
Fud Bottega sicula può offrire combinazioni di piatti veloci interessanti, tra cui non manca la focaccia imbottita.
Gli arancini sono palline impanate di riso cotto fritte, con un cuore di carne tritata, salsa di pomodoro, mozzarella e spezie. Sono un piatto della tradizione siciliana nato all'epoca della dominazione araba. Il nome deriva dall'aspetto e dal colore di piccole arance.
Il prossimo piatto è uno dei simboli della cucina siciliana, amatissimo anche a Catania. Gli arancini sono delle palle di riso tipicamente italiane che vengono riempite e poi impanate e fritte in olio bollente. Il ripieno più comune è un ragù di carne preparato a bassa temperatura con pomodoro e condimenti ‒ spesso anche con l’aggiunta di piselli ‒, con un cuore di mozzarella o caciocavallo. La parola "arancini" deriva dal plurale del siciliano “aranciu”, perché la forma e l’aspetto che hanno una volta cotti ricordano molto un’arancia di piccole dimensioni.
La Pasticceria Sottile potrà provvedere a tutte le tue voglie di arancini.
Prova il prosciutto crudo, un insaccato delicatamente dolce prodotto dai cosciotti di maiale. Si mangia a fette sottili o in molte ricette con pasta e riso. Molte regioni italiane hanno il loro prosciutto, il più famoso è il prosciutto di Parma, che dopo essere stato salato viene lasciato a stagionare per 8-24 mesi prima di poter essere consumato.
Il prossimo prodotto del nostro elenco a quanto pare in Italia si può trovare a qualsiasi latitudine, cosa del resto abbastanza naturale perché il prosciutto è essenzialmente un modo piuttosto comune di conservare la carne ed è un companatico davvero perfetto. Non c’è niente di meglio che addentare un panino croccante o una gustosa focaccia al prosciutto crudo per togliersi la fame, ma come si sa il prosciutto crudo è anche uno degli antipasti più comuni, specialmente abbinato a melone o, soprattutto in Sicilia, ai fichi. Può anche essere un piatto a sé stante se si vuole consumare un pasto leggero.
La Pizzeria Sazi e Sani oltre alle pizze ha anche un buonissimo prosciutto.
È uno dei più famosi piatti italiani ed è costituito da sottili fette di melanzana fritte alternate a strati di mozzarella e salsa di pomodoro cotte al forno. Come variante, si può fare la parmigiana usando zucchini o carciofi al posto delle melanzane.
Arrivando a piatti più forti e sostanziosi, ecco un altro baluardo della cucina siciliana, la parmigiana di melanzane, un piatto a base di fette di melanzane fritte alternate a strati di formaggio e salsa di pomodoro e cotte al forno. La parmigiana, come viene comunemente chiamata, può essere un ottimo secondo vegetariano a sé stante ma che può anche essere abbinato a carni di vario tipo quali pollo o vitello impanati o anche preparato con l’aggiunta di ingredienti al suo interno, a seconda della fantasia e del talento degli chef.
Il bistrò siciliano Uzeta può offrire un’esperienza interessante parlando di parmigiana.
È uno dei più noti piatti di pasta, che si fa generalmente con spaghetti o altra pasta lunga, guanciale o pancetta, uova, parmigiano, olio d'oliva e pepe nero. Sul perché sia chiamata così ci sono varie teorie, potrebbe essere stato il piatto principale dei minatori di carbone, o forse l'indispensabile pepe nero che vi si aggiunge fa pensare a pezzetti di carbone sulla pasta cremosa.
Un’altra voce nel nostro elenco di piatti molto amati a Catania è abbastanza moderno ed è tipico di Roma, in realtà. Si sa che la pasta nell’immaginario collettivo è da sempre associata alla cucina italiana, ma gli spaghetti alla carbonara hanno fatto la loro comparsa solo nella metà del XX secolo. Il piatto è tradizionalmente preparato con uova, formaggio a grana dura, guanciale o pancetta di maiale e pepe nero. Anche se si possono usare vari tipi di pasta, l’uovo, che viene utilizzato a crudo, richiede una forma di pasta che abbia una superficie in grado di assorbirlo bene come la pasta rigata o, ancor meglio, lunga come lo spaghetto. Questo approccio se vogliamo scientifico al piatto rende in un certo senso gli spaghetti alla carbonara molto moderni.
Il GG Bistrot ha un’ottima carbonara.
Abbiamo visto dei dolci, abbiamo visto la pasta e un secondo vegetariano, ma che dire della salsiccia? Gli italiani non sono certamente famosi come i tedeschi in quanto a salsicce, ma prestano comunque molta attenzione a questo lato dello scenario gastronomico. La salsiccia italiana è comunque molto diversa dai wurstel tedeschi per la grana solitamente più grossa della carne, e quella prodotta nel sud Italia è solitamente aromatizzata con il finocchio. Generalmente fatta con carne di maiale, può essere dolce o piccante e ne esistono diverse varianti, talvolta preparate appositamente per la ristorazione.
Achille può offrire molti tipi interessanti di salsiccia.
Anche in una cucina illustre e blasonata come quella italiana possono esserci influenze che arrivano da paesi confinanti e dalle loro tradizioni. Questo vale per esempio per un prodotto da forno di origine francese il cui contenuto ricco di burro e uova rende la mollica particolarmente tenera. Stiamo parlando delle brioche, che possono avere forme diverse ed essere mangiate vuote o con svariati ripieni, in versione dolce o salata. Quello che rende però davvero unica la brioche siciliana è che qui ‒ unico caso in Italia ‒ si mangia tagliata in due e farcita con il gelato o la granita e la sua forma è rigorosamente rotonda e con il “tuppo”, una specie di piccolo chignon nella parte superiore.
La Pasticceria Francalanza propone dessert buonissimi tra cui vari tipi di brioche.
Il risotto è un piatto tipico del Nord Italia, dove nelle estese pianure vi è una grande produzione di riso. Si usano varietà di riso a chicchi grossi e affusolati e lo si cuoce con brodo di carne, pesce o verdure. Insaporiscilo col vino bianco e, a seconda degli ingredienti, fallo mantecare col parmigiano. Aggiungi lo zafferano se vuoi che sia giallo.
Un piccolo bonus alla fine della nostra lista, un piatto molto famoso ma che non è certo la prima scelta quando si esplora la scena gastronomica catanese. Si tratta infatti di un piatto originario del nord Italia e delle grandi pianure in cui viene coltivato il riso, ma ormai diffuso in tutto il paese. Per chi non lo sapesse il risotto è un piatto in cui il riso, di cui si debbono utilizzare solo alcune particolari varianti che rilasciano la giusta dose di amido, viene cotto con il brodo oltre agli ingredienti che lo possono caratterizzare quali funghi, vino, zafferano ecc. È un piatto salubre, dal sapore al contempo intenso e delicato e caratterizzato da una consistenza molto cremosa, arricchita dalla mantecatura finale a base di burro e parmigiano (eccezion fatta per i risotti a base di pesce e frutti di mare).
Chef Dedé è un buon posto dove andare per mangiare il risotto.
Come puoi vedere lo scenario gastronomico catanese è molto ben equilibrato. Catania non dimentica le proprie radici, pur lasciando spazio all’innovazione culinaria. Ti auguriamo di divertirti a esplorare la città e i suoi ristoranti.
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