Dopo aver visto il Le Cornici di Sergio Colussa, ĆØ ora di fare una pausa in questo ristorante. Vieni in questo posto per provare la cucina italiana. In questo posto i vistatori possono gustare cibi deliziosi e assaporare ineguagliabili brodo, antipasto e coda di rospo. Offrire curatissimi semifreddo, crema al forno e strudel ĆØ la principale caratteristica di questo locale. Ti saranno proposti degli ottimi cordiale, vino della casa o sherry secco. Questo posto propone ottimo caffĆØ tra le cose da bere.
Dicono che il personale sia efficiente in questo posto. Ć sempre un piacere passare un po' di tempo mangiando qui, grazie al professionale servizio. Paga prezzi abbordabili per mangiare al ristorante Trattoria Alla Vedova. Il gradevole camino ĆØ ciĆ² che vedrai qui. Questo ristoranteĆØ una selezione Michelin e ha ottenuto il premio di 1 forchetta nera: secondo l'opinione degli esperti questo significa che Trattoria Alla Vedova fornisce un'atmosfera piuttosto rilassante.
LunedƬLun | Chiuso |
MartedƬMar | 12:00-14:30 19:00-22:30 |
MercoledƬMer | 12:00-14:30 19:00-22:30 |
GiovedƬGio | 12:00-14:30 19:00-22:30 |
VenerdƬVen | 12:00-15:00 19:00-22:30 |
SabatoSab | 12:00-14:30 19:00-22:30 |
DomenicaDom | 12:00-15:00 |
Lāoverbooking in ristorante ĆØ altrettanto fastidioso e non ĆØ MAI comprensibile.
Dopo forse trentāanni ritorno āAlla Vedovaā. Riconosco che, pur non essendo superstizioso, offrire un pranzo a mia moglie āAlla Vedovaā non mi mette affatto a mio agio. PerĆ² con i suoi duecento anni di storia e una costante presenza sulla guida Michelin non posso certo farmi condizionare dal nome.
Prenoto, indicando con precisione lāorario di arrivo.
Lāimmobile ĆØ in ristrutturazione, ma lāaccesso ĆØ comunque agevole e non richiede eccessivi slalom tra ponteggi e impalcature.
Qualche precauzione in piĆ¹ deve invece essere adottata allāinterno per evitare collisioni con stoviglie, portate e camerieri decisamente troppo impegnati per accorgersi del cliente in attesa allāingresso.
Finalmente qualcuno si accorge dei nuovi arrivati. PerĆ² ā¦ la prenotazione non cāĆØ.
Quasi come novella archeologa alla ricerca dellāarca perduta, la titolare, con la massima cortesia, ma non senza un evidente imbarazzo, analizza lāagenda, ne interpreta le scritturazioni non sempre di facile decifrazione, indaga su chi abbia ricevuto la telefonata ā¦ e la prenotazione finalmente appare. Su un foglietto colorato che non ĆØ stato trascritto in agenda!
Peccato perĆ² che, trovata la prenotazione, il ristorante sia al completo e il posto non ci sia.
Ma qualcuno ĆØ giĆ arrivato al secondo: pochi minuti e il posto sarĆ senzāaltro disponibile.
Vengo fatto sedere nella zona bar, separata dalla zona pranzo e priva di riscaldamento, e mi viene offerto lāaperitivo con il classico grissino con prosciutto. Oggettivamente la situazione non ĆØ piacevolissima.
Sulla parete di fronte cāĆØ il trofeo di un cervo, o forse di un daino, con addobbi natalizi e lanterne appese al palco, che con il suo sguardo triste sembra dirmi āA me ĆØ andata male, ma neanche a te sta andando troppo bene ā¦ā.
Passa circa mezzāora. Lāimbarazzo delle titolari ĆØ palpabile. Sinceramente mi dispiace. Me ne andrei, ma lo trovo irrispettoso per il lavoro altrui, che ritengo debba comunque sempre essere rispettato.
Chiedo se cāĆØ la possibilitĆ di avere una stufetta, che mi viene cortesemente fornita, ottenendo il risultato che il grissino con il prosciutto, tuttāaltro che disprezzabile ad onor del vero, viene aromatizzato dal bouquet del combustibile della stufa catalitica.
Dopo cinquanta minuti dallāarrivo, e non senza ulteriori aggiustamenti allāassetto della sala, il posto viene trovato.
Cucina. Che dire. NĆ© il mio umore, nĆ© lo spirito sono certamente dei migliori. Indubbiamente da un ristorante/trattoria da sempre presente sulla guida Michelin mi sarei aspettato di piĆ¹.
La polenta morbida con funghi e scaglie di grana ĆØ depennata dal menĆ¹ e sostituita con un piatto assolutamente accettabile, ma che non ĆØ quello indicato sul menĆ¹.
La Rosa di Gorizia con pere, montasio e balsamico ĆØ buona. PerĆ² non ĆØ Rosa di Gorizia, ma ĆØ Rosa dellāIsonzo, che probabilmente non puĆ² essere presentata come tale perchĆ© finchĆ© il Consorzio non la valorizzerĆ adeguatamente nessuno la conosce.
Il cabernet sauvignon al calice (il codice della strada lo impone!) ha la sua validitĆ , ma non si puĆ² dichiarare āLe apro una bottigliaā, apertura per altro gradita, ma non richiesta, e poi mandare un cameriere che, se non proprio con un fondo di bottiglia, serve il calice quanto meno con lāultimo quarto della bottiglia.
Buoni, ma non certamente da guida Michelin, i tortelloni ripieni di ricotta e carciofi. Sicuramente da rivedere lāinterazione tra i sapori negli gnocchi di zucca con ricotta affumicata.
Gustosa e ben preparata la tartare di manzo e indubbiamente interessante la salsa allāerbetta rossa e kren. Anche se servita in una ciotolina talmente piccola da dare veramente lāimpressione che si trattasse di un avanzo della salsa. In fin dei conti non ĆØ tartufo: se erbetta rossa e kren si avanzano e vengono buttati non ĆØ un dramma.
Buono anche il musetto e brovada. Ma buono come lo si potrebbe trovare in un qualsiasi agriturismo, non con le aspettative di un ristorante citato dalla guida Michelin.
Forse per la prima volta ho veramente dubitato dellāoggettivitĆ degli ispettori Michelin.
Ottimo, veramente ottimo, il tiramisĆ¹ della casa e buono anche il budino di uva fragola con frollini, anche questi probabilmente finiti perchĆ© ce nāerano giusto due, e proprio frollini ini iniā¦
Termino il pranzo non piĆ¹ sotto lo sguardo del cervo, ma di quello di Cecco Beppe, o se vogliamo dare al locale quellāausteritĆ che parrebbe meritare, di Francesco Giuseppe I dāAsburgo-Lorena, imperatore dāAustria, che dalla riproduzione di una foto dellāinizio del novecento mi guarda severo dalla parete di fronte.
E anche lui pare ricordarmi la necessitĆ di saper apprezzare ciĆ² che si ha, tanto o poco che sia.
Ho pranzato il 21 gennaio, nel centesimo anniversario della morte di Lenin. E a lui le cose non sono andate proprio bene bene.
E anche Cecco Beppe, il Kaiser il cui nome ĆØ ancora riportato nellāantica insegna fuori dal locale, alla fin fine ĆØ stato un perdente.
Io ho, sƬ, aspettato quasi unāora, ma tutto sommato ho la pancia piena.
Marco Marmiere - San Daniele del Friuli